LA PASSIONE DI MARCO

Il valore per la ricerca di registri e banche dati strutturate
I registri (tra i quali, ma non solo, quelli AIFA) raccolgono moltissimi dati, estremamente preziosi, che però non vengono utilizzati a fini secondari, apparentemente per ragioni legate al consenso informato.

Con quali conseguenze?
I cittadini non beneficiano degli esiti di possibili ricerche condotte sui registri, per rispondere a quesiti clinici rilevanti, che informerebbero i percorsi di cura in una logica di miglioramento
Il Sistema non utilizza i dati, per esempio per valutare l'impatto real life dei farmaci approvati e per confrontare gli esiti in termini di effectiveness, safety.
Le aziende farmaceutiche devono condurre studi dedicati, investendo fondi aggiuntivi e generando ulteriore carico di lavoro per i professionisti sanitari, per generare evidenze che sarebbero facilmente estrapolabili dai registri, su scala anche più ampia e quindi con risultati maggiormente generalizzabili e rappresentativi della popolazione reale.

PARLIAMONE CON GLI ESPERTI

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I REGISTRI: BIG DATA DI SALUTE E PRIVACY

Come i dati di salute, raccolti nei registri, possono essere utilizzati in accordo con la normativa privacy?
In che modo la raccolta e l'utilizzo di questi dati si possono conciliare con i principi base del GDPR?

Con il Prof. Luca Pani
Ordinario di Farmacologia, Università di Modena e Reggio Emilia
Direttore Generale AIFA (2011-2016)

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I DATI DEI REGISTRI: UN PATRIMONIO DA UTILIZZARE, CON SFIDE DA SUPERARE

I dati di real world sono fonti di informazioni molto preziose, per la generazione di evidenze in moltissimi campi. I registri Italiani sono un'eccellenza, ma questo patrimonio rischia però di vivere in comparti isolati senza poter sviluppare al massimo il loro potenziale.
Come affrontare questa sfida?

Con il Prof. Gianluca Trifirò, Professore Ordinario di Farmacologia, Dipartimento Diagnostica e Sanità Pubblica - Università di Verona
Membro del Direttivo SIF clinica

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